AREE DI INTERVENTO

 

Consulenza e sostegno psicologico:

La consulenza psicologica è un intervento basato su una serie di incontri (generalmente tre o quattro sedute) che hanno come obiettivo quello di comprendere e definire il disagio manifestato dalla persona . Tali problematiche possono riguardare, ad esempio, difficoltà genitoriali nel rapporto con i figli, disagi personali (bassa autostima, inefficacia nel pianificare il raggiungimento degli scopi individuali) difficoltà relazionali, insuccessi scolastici, separazioni, lutti o perdita del lavoro.

Sulla base di quanto è emerso dai colloqui di consulenza e dai risultati ottenuti, gli incontri possono concludersi in questa fase oppure proseguire attraverso un intervento di sostegno psicologico, finalizzato ad alleviare il disagio in situazioni critiche che comportano un riadattamento psichico ed emotivo.

 

Trattamento dei disturbi specifici dell'apprendimento

Per trattamento del disturbo specifico di apprendimento si intende un intervento specialistico riabilitativo di tipo clinico, poiché essendo i DSA disturbi di natura neurobiologica complessi non possono essere gestiti unicamente dalla scuola con interventi di potenziamento didattico.

Il trattamento è di competenza dello psicologo, o di altra figura sanitaria (ad esempio logopedista) con una adeguata formazione in diagnosi e riabilitazione dei DSA.

Le linee guida sui DSA  suggeriscono interventi della durata di almeno 3 mesi (eventualmente ripetibili) con una frequenza di due-tre volte a settimana (ambulatoriali o a domicilio) per il raggiungimento della correttezza e rapidità di esecuzione (es: lettura e scrittura strumentale, calcolo mentale) ed interventi della durata di tre-sei mesi una volta a settimana per i programmi finalizzati all’acquisizione di strategie meta cognitive.

In base a quanto raccomandato nella Consensus Conference (2007), nel Panel di aggiornamento e Revisione della Consensus Conference (2011) e nella Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (2011) il trattamento deve essere iniziato quanto più precocemente possibile, ovvero al momento della diagnosi di DSA (dalla fine della seconda classe primaria per dislessia, disortografia e disgrafia; dalla fine della terza classe primaria per la discalculia), o nel momento in cui si ponga un forte “rischio” di disturbo (precedentemente alle classi citate), sempre tenendo conto del profilo scaturito dalla diagnosi e seguendo le indicazioni in essa riportate.

 

Tutoraggio DSA - ADHD 

Il tutoraggio è un’attività che ha come obiettivo quello di migliorare l’apprendimento e l’autonomia dello studente con disturbo specifico dell’apprendimento. Si differenzia quindi dal trattamento riabilitativo (citato precedentemente) che ha come scopo quello di potenziare la lettura, la scrittura, la grafia e il calcolo.

Tale attività va inoltre distinta da quella di aiuto compiti o ripetizioni, in quanto non si va a lavorare sui contenuti ma sulle strategie. Il compito però può essere utilizzato dal tutor per potere insegnare allo studente come apprendere nel modo più funzionale.

Il tutor dsa aiuta i bambini e i ragazzi ad acquisire un metodo di studio personale e adatto al loro stile di apprendimento attraverso un corretto utilizzo degli strumenti compensativi che consentano allo studente di sentirsi più competente nello svolgimento delle varie attività scolastiche. Ad esempio un bambino con dislessia non può permettersi di adottare un metodo di studio tradizionale (leggere più volte il testo, riassumere e schematizzare e poi rileggere in vista della verifica) in quanto la sua difficoltà di lettura non solo gli rallenterebbe i tempi ma influenzerebbe in maniera negativa anche la sua comprensione.

Valorizzando i punti di forza e allo stesso tempo compensando i punti di debolezza, il tutor sostiene il tutee affinché il suo cammino scolastico sia il più sereno possibile.

 

Parent training

Il Parent Training è un modello di intervento sviluppato circa cinquanta anni fa. La sua caratteristica è quella di offrire alla coppia genitoriale un aiuto specialistico rendendoli agenti di cambiamento nella vita dei loro figli.

Spesso i genitori si trovano a non essere sufficientemente preparati nell’affrontare le difficoltà quotidiane che incontrano nel crescere i propri figli. Tali criticità a volte dipendono da uno stile genitoriale inadeguato o da pratiche educative inefficaci.

Le attività del PT sono caratterizzate da momenti di psicoeducazione, giochi di ruolo, riflessioni condivise e homework settimanali.

I principali obiettivi del Parent Training sono i seguenti: aiutare i genitori a essere più riflessivi e coerenti nei loro metodi educativi; fornire le strategie per la soluzione di un problema ; riconoscere e sfruttare le risorse del proprio bambino.

Il PT è destinato non solo a famiglie di bambini con disturbi (ad esempio nel disturbo specifico dell’apprendimento o nel disturbo da deficit di attenzione/iperattività) ma anche a tutti i genitori che desiderano migliorare la relazione con i propri figli attraverso un’educazione consapevole e positiva.

 

 

"E' nel momento in cui mi accetto così come sono che io divengo capace di cambiare".

                                                      Carl Rogers

 

                                                               

 

 

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